Lunedì 23 Luglio 2007 |
""Ora un nuovo partito per fermare il declino"" "Lo stato di salute dell'Unione e la scelta del leader del Partito democratico: parla il deputato ds Alberto Stramaccioni"
di Pierpaolo Burattini
Il dibattito regionale intorno al Partito democratico? Al declinare di luglio, se proprio si vogliono tirare le prime parziali somme, Margherita e Ds sono lì, inchiodati ai soliti bizantinismi della dietrologia, dove aspettare la mossa del vicino è sempre meglio che giocare la propria partita in campo aperto. E allora è tutto un passarsi il classico cerino di mano in mano in attesa di qualcosa sempre di là da venire. O meglio di un nome, stiamo parlando del futuro segretario regionale del Partito democratico, che s’imponga sugli altri per la sua capacità o per il clima d’inerzia generale. Con il deputato alla seconda legislatura ed ex segretario regionale dei Ds, Alberto Stramaccioni, partiamo da qui.
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L’Italia e l’Europa nel XX secolo. 1861-2011
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Edizioni Palomar, Bari, 2010
Questa pubblicazione ripropone in gran parte il testo del volume già edito con il titolo "Storia d'Italia 1861-2006. Istituzioni economia e società, un modello politico dell'Europa contemporanea". Rimangono inalterati i caratteri della ricostruzione storica precedente, soprattutto laddove si è cercato di dare risposte agli interrogativi più controversi dell'esperienza italiana, nel contesto delle vicende europee e internazionali.
La particolarità del lavoro che proponiamo consiste in una rilettura critica della storia nazionale compiuta attraverso la comparazione dell'esperienza italiana con i sistemi politico-istituzionali e le dinamiche economico-sociali degli altri paesi europei. Da questa comparazione è emersa la particolarità dell'esperienza italiana, difficilmente riconducibile a quella di un altro paese, come dimostra la storia di tre nazioni diversissime tra loro, quali Gran Bretagna, Francia e Germania.
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Venerdì 15 Giugno 2007 |
"Centrosinistra, quella tendenza al declino"
di Alberto Stramaccioni
I risultati delle ultime elezioni amministrative in Umbria non possono che indurre il centrosinistra a riflettere sugli errori compiuti. Ben più importante sarà comunque prendere concrete iniziative per contrastare una vera e propria tendenza al possibile declino politico ed elettorale della coalizione in Umbria. Non sembri esagerato parlare di possibile declino proprio perché dal recente voto sono usciti ancora una volta confermati gli errori e i limiti di una politica anche regionale noti da tempo e che, se non corretti, potrebbero ripresentarsi nei prossimi e decisivi appuntamenti elettorali del 2009 e 2010. Oggi non siamo al riproporsi del “fenomeno Ciaurro”, effetto in gran parte della tangentopoli ternana e circoscritto a quella realtà, a cui peraltro si reagì candidando una nuova classe dirigente con progetti innovativi. Oggi si manifesta un fenomeno più profondo di logoramento strisciante delle capacità rappresentative e di governo del centrosinistra in Umbria.
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Martedì 12 Giugno 2007 |
"Interrogazione a risposta in Commissione dell'on. Alberto Stramaccioni,al Ministro dell'Università e Ricerca Scientifica su finanziamento e statizzazione dell'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" di Perugia"
STRAMACCIONI. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia fondata nel 1573, seconda in Italia per antichità e pareggiata alle Accademie Statali con regio decreto 25 giugno 1940, n. 1086, Istituto di alta formazione artistica tra i più prestigiosi del Paese, rischia di cessare la propria attività entro i prossimi mesi, se non vi saranno interventi immediati atti a consentirne la prosecuzione e se non si aprirà la prospettiva concreta di una sistemazione organica capace di darle certezza e stabilità;
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Domenica 27 Maggio 2007 |
"Il Partito democratico nella nostra "regione rossa""
di Alberto Stramaccioni
Dopo i congressi nazionali e regionali dei Ds e della Margherita è iniziata la fase costituente del Partito democratico anche in Umbria. E proprio nella nostra regione potremmo rischiare di interpretare il nuovo progetto in modo minimalistico o peggio ancora trasformistico se non fossimo consapevoli che le due principali organizzazioni politiche da cui partire i Ds e la Margherita, pur governando insieme da oltre dieci anni in Umbria e in Italia, mantengono a tutt’oggi caratteristiche identitarie, referenti politici-sociali e consistenze elettorali diverse. Il Partito democratico se vuole realmente prendere forma proprio in una delle “regioni rosse” deve quindi saper unificare le diverse componenti politiche e portare a sintesi alcuni obiettivi programmatici per un autentico progetto riformista per l’Umbria.
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